Il Belgio e Bruxelles non erano quello che mi aspettavo, ma in senso positivo. Non avevo mai sentito una persona dire “vado a farmi una vacanza in Belgio” o “a Bruxelles”, non mi sembrava una grande meta turistica, tant’è vero che a Bruxelles ho trovato molte più persone che lavorano là temporaneamente provenienti da tutto il mondo piuttosto che turisti. In fin dei conti sono rimasto piacevolmente sorpreso dall’enorme quantità di bellissime città che si trovano in Belgio, specialmente nelle Fiandre.

Mentre venivo trasferito dall’aeroporto all’ostello guardavo con piacere le vie per cui passavo in macchina tentando di comprendere che le avrei viste tutte molto meglio nei prossimi 21 giorni di soggiorno. All’inizio, com’è normale, si prova eccitazione per tutte le cose nuove che si trovano in giro per la capitale, tra belle vie ed edifici particolari. Poi pian piano, circa dopo 5 giorni, si comincia ad apprezzare meno come turista e più come “residente momentaneo”, si cerca meno di visitare la città e invece si cerca di trovare più persone con cui passare il tempo in modo che Bruxelles sia più “vissuta che visitata”. Per fortuna, come ho detto prima, Bruxelles è una città piena di persone che lavorano lì momentaneamente quindi è facile trovare gente che cercano a loro volta di conoscere nuove persone. Ho trovato un colombiano, una brasiliana, un argentino, uno spagnolo, un portoghese, un greco, una parigina e moltissimi italiani. Tutto questo cosmopolitismo mi è stato davvero utile da un punto di vista formativo perché prima non avevo mai fatto lunghe conversazioni in inglese con persone dall’estero, e quindi finalmente mi sono sentito “sbloccato” in inglese. Tutte le persone che si trovano a Bruxelles sembra che abbiano viaggiato già per mezzo mondo ed è bello sentire tutti che ti consigliano dove andare e cosa fare sul globo, e ti fanno sentire privo di esperienza confrontandoti con loro. Improvvisamente sembra, anche a 19 anni, di non avere abbastanza tempo per vedere tutto quello che si vorrebbe vedere.

Il corso di francese è stata una delle esperienze migliori del viaggio: il professore era bravissimo e gli altri studenti simpaticissimi e amichevoli. Sono anche stato sorpreso dalla facilità nell’imparare il francese in quanto lingua romanza e quindi grammaticamente simile all’Italiano, il progresso nell’imparare la lingua sembrava troppo veloce, quindi essere italiano e imparare il francese sembrava quasi barare avendo avuto in classe un cinese, un cambogiano e una giapponese che avevano molta più difficoltà di me.

 

Se c’è un aspetto negativo del vivere a Bruxelles è che moltissime persone che incontri verranno anche perse dopo qualche settimana o mese, questo perché tra i 20 e i 30 anni tutti sembra che abbiano l’intenzione di muoversi spesso fuori dal Belgio. Si può pur sempre andare a visitarle, ma non si può di certo andare a vederli tutti essendo sparsi per l’Italia o per il mondo. E’ un aspetto negativo che mi ha anche confermato un italiano che ha vissuto lì per 5 anni. Si può solo immaginare tutte le persone che una persona ha incontrato vivendo lì per 5 anni e tutte quelle che ha perso, con un colpo al cuore ogni volta.  Mi ha fatto riflettere sulla mia indole e cosa voglio fare o cosa sono disposto a fare in futuro.

Quando sono andato a Bruxelles ho trovato due sorelle italiane che volevano visitare una serie di città in Belgio (cosa che io non avevo in programma poiché non avevo idea di come potessero essere le altre città). Quindi dopo averle conosciute mi sono prefissato una lista di città da visitare in quel Paese. Ognuna mi ha sorpreso di più della precedente: Anversa, Brugge, Gent, Leuven, Liegi, Dinant e Ostenda sono tutte le città che ho visitato e non hanno deluso (sinceramente tutte tranne Liegi, perché era pieno di cantieri al momento). Se si sta a Bruxelles due settimane visitarle è un must, una al giorno e si vedono tutte nella loro meravigliosa architettura fiamminga, fiumi e canali che sembrano usciti da una favola.

 

Bruxelles è in centro al Belgio, quindi visitare queste città è molto comodo in treno, generalmente puntuali. Bruxelles però è anche vicino a moltissime altre grandi città europee raggiungibili in treno ad alta velocità ad un prezzo modesto (se si prenota con sufficiente anticipo, almeno un mese prima): Colonia, Francoforte, Amsterdam, Rotterdam, Lussemburgo, Parigi e da Ottobre 2023 pure Londra se si dispone di un passaporto. Consiglio vivamente ai vincitori delle prossime edizioni di sfruttare il loro tempo al meglio e di non chiudersi a Bruxelles ma di sfruttare questa posizione geografica favorevole per visitare tutto il Belgio e quello che si può del nord-ovest dell’Europa nel tempo che si ha (prenotate i treni con anticipo).

Alla fine del viaggio ero soddisfatto? Sì, credo che 3-4 settimane sia la quantità di tempo giusta sia per essere un turista di quella zona dell’Europa sia per essere un residente inesperto di Bruxelles. Alla fine ero felice di tornare in Italia, mi mancavano i miei amici, parenti e il cibo buono a basso costo, certamente non mi mancava l’umidità e i 35 gradi all’ombra. Ho avuto la conferma con questo viaggio che sono una persona a cui piace viaggiare, fare conoscenze, scoprire nuove città e provare cibo diverso ma che allo stesso tempo non mi piace sradicarmi dalle mie origini, quindi 3 settimane o pochi mesi all’estero per me è giusto, mi permette di riempirmi le giornate e di tornare a casa in Italia distrutto dalla stanchezza, proprio come avevo intenzione di fare prima di partire, sapendo di aver riempito ogni mia singola giornata al massimo, ma soddisfatto di tutto. Per me questo viaggio è stato uno di conoscenza di me stesso piuttosto che del Belgio, un viaggio che però è più ricco di un qualunque viaggio all’estero.

Christian Gnes